Luce e Gas in Tutela: davvero non ci sono stati aumenti?

Luce e Gas in Tutela: davvero non ci sono stati aumenti?

I rincari  sulla materia prima sono stati nascosti, ma occorre prevenire la stangata d’autunno

Per settimane TV e giornali avevano annunciato ulteriori rincari da capogiro su luce e gas, per poi comunicare una sostanziale stabilità dei prezzi di energia elettrica e metano per il trimestre luglio-settembre.

Ma come stanno realmente le cose? C’è davvero da stare tranquilli? Ci sono soluzioni per riuscire comunque a risparmiare sulle bollette di casa e dell’azienda?

Materia Prima in aumento, scendono delle voci di costo fisse

Leggendo nel dettaglio la scheda tecnica della delibera ARERA sulle tariffe in regime di tutela, salta subito all’occhio che:

  • la componente energia elettrica è aumentata del +8%
  • la materia prima gas è aumentata del +22%

Dunque i prezzi non sono rimasti invariati (rispetto alla precedente delibera), ma hanno continuato a crescere a ritmi sostenuti.  A tale proposito è opportuno ricordare che le variazioni percentuali spesso nascondono i valori assoluti, riducendo la percezione della variazioni.  Banalmente, un aumento del 50% su un costo di 0,05 centesimi di euro equivale a 0,025 centesimi di aumento, mentre un aumento del 10% su un costo di 0,35 centesimi equivale a ben 0,035 centesimi.

Il concetto è che, visto che si registrano continui aumenti da oltre 7 trimestri, anche il più lieve incremento ha impatti pesanti, molto più che in passato quando le quotazioni erano basse.

 

Tagli alle voci fisse e alle imposte

Nonostante i proclami sulle misure di controllo che avrebbero dovuto vincolare i prezzi del gas ai contratti reali di importazione, l’aumento registrato sulla materia prima gas conferma l’importanza dei mercati nella determinazione dei prezzi, con tutte le loro debolezze e incertezze.

Non potendo, dunque, controllare in alcun modo i prezzi (che, in conclusione, sono aumentati notevolmente in regime di Maggior Tutela) e, quindi, non potendo tutelare i cittadini sul fronte dei costi vivi dell’energia, della materia prima per intenderci, il Governo e l’Autorità ARERA sono intervenuti ancora sulle voci “fisse” di costo, ovvero sugli oneri passanti, quelli che tutti i fornitori applicano perché previsti per legge.

Nello specifico, le misure hanno riguardato:

  • azzeramento degli oneri generali di sistema per luce e gas, sia per privati che per PMI, come fatto già negli scorsi trimestri
  • riduzione dell’aliquota IVA sul gas metano per i consumi oltre 480 mc
  • rifinanziamento del Bonus sociale bollette, con soglia ISEE a 12.000 euro (basta richiedere l’attestazione ISEE per ricevere il bonus, come spiegato qui).
  • riduzione delle componenti relative ai costi di commercializzazione e vendita (riduzione della PPE sulla luce e della componente UG2 per il gas)

Per effettuare questi tagli sulle voci in bolletta, il Governo è ricorso all’extra gettito derivante sia dalla tassazione sugli extra profitti delle compagnie energetiche, sia dall’aumento delle entrate tributarie per IVA, che con l’inflazione hanno fatto registrare un’impennata di incassi anche per lo Stato.

Ricordiamo che i tagli su imposte e su questi costi passanti, detti anche “costi fissi”, si applicano a tutti i clienti, siano in regime di Tutela o di Libero Mercato.

Cosa ci dicono questi Aumenti?

Senza andare a scavare troppo a fondo sulle delibera dell’ARERA, proviamo a fare dei ragionamenti di più alto livello sull’andamento dei prezzi nel medio-lungo termine.

L’Autorità fissa i prezzi che devono essere validi per un arco temporale di 3 mesi. Le ultime settimane di giugno hanno visto un incremento delle quotazioni del gas, ulteriormente salite nei primi giorni del mese di luglio. Il Governo e l’Autorità, quindi, pensano che le quotazioni dell’energia (complice anche la siccità che ha messo in ginocchio la produzione di energia da idroelettrico) e del gas potranno far registrare ulteriori aumenti nei mesi a venire.

Russia, Rigassificatori, Rinnovabili: cosa accadrà ai prezzi?

D’altro canto, gli impegni sul fronte dell’installazione di nuovi rigassificatori, installazione di nuovi parchi fotovoltaici, concessioni a parchi eolici e nuovi contratti con fornitori di gas di altri continenti possono far intuire che gli aumenti recenti del gas siano frutto di una bolla speculativa che punta a spremere il mercato prima che le quotazioni crollino.

I depositi di gas di tutte le nazioni europee si stanno riempiendo a ritmi mai registrati in passato, in modo da garantire un po’ di stabilità nei mesi freddi. Verosimilmente, quindi, ci si attende un distacco completo dalle forniture di gas dalla Russia nei prossimi mesi, con conseguenti oscillazioni dei prezzi.

Tendenzialmente, quindi, da qui a 12 mesi i prezzi potrebbero far registrare una lieve flessione, ma nel mentre potrebbero esserci un po’ di montagne russe con prezzi abbastanza instabili.

Cosa fare per Luce e Gas di Casa e dell’Azienda?

In conclusione, tutti questi discorsi possono addirittura confondere sul da farsi, ma la situazione è realmente complessa.

Provando a semplificare e dare indicazioni rapide, possiamo sostenere che, secondo i nostri esperti, da qui a 12 mesi, chi oggi sottoscrive una tariffa a prezzo variabile potrebbe risparmiare maggiormente in primavera e estate, mentre chi oggi sottoscrive una tariffa a prezzo fisso potrebbe contenere maggiormente le spese durante l’inverno.

In un anno, in media, sia che si sottoscriva una tariffa a prezzo fisso che una a prezzo variabile, il risparmio rispetto alla maggior tutela è assicurato (basta guardare oggi la differenza di prezzo tra il prezzo della maggior tutela e i prezzi delle migliori tariffe del mercato libero).

Tariffe Luce Servizio Elettrico Nazionale vs Tariffe Luce Mercato Libero

Logo Servizio Elettrico Nazionale in biancoTariffe Mercato Tutelato

Prezzo Luce

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F1
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Tuttavia, chi vuole trascorrere un anno di tranquillità, senza pensieri e preoccupazioni ad ogni evento internazionale, dovrebbe orientarsi su una tariffa a prezzo fisso.
Chi, invece, vuole ricercare il risparmio ad ogni costo, può scegliere una tariffa a prezzo indicizzato, in quanto su questa tipologia di tariffe le compagnie riducono il rischio e, quindi, possono permettersi di ridurre il margine di ricavo, a tutto beneficio della bolletta del cliente finale.

Ogni utenza ha la sua esigenza

Ultimo, solo per l’ordine di trattazione, elemento da considerare quando si cambia tariffa e operatore è quello di valutare i propri consumi, analizzando a fondo le proprie bollette.

Non esiste, infatti, la tariffa più conveniente in assoluto, ma esistono tariffe che meglio si adattano alle proprie esigenze e possono garantire il risparmio nel breve e nel lungo termine.

Per capire quale tariffa può realmente farti risparmiare, puoi parlare con un nostro esperto, chiamandoci gratuitamente allo 06 90202514 (lun-ven 9:00-18:00). I nostri consulenti potranno elaborare un profilo di consumi e, sulla base di quel profilo, cercare sul mercato libero eventuali tariffe più convenienti. Come puoi vedere dalle recensioni indipendenti su Trustpilot, la nostra garanzia è reale: se non riusciamo a trovare una tariffa più conveniente, non ti verrà proposto alcun cambio di operatore.

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