Fotovoltaico da Balcone Plug&Play: Costi e Vantaggi
Un Impianto Fotovoltaico “Senza Pensieri” per tutte le abitazioni (anche in condominio)
No Burocrazia, No Installazione, Nessun Vincolo, Facilità di Utilizzo
L’installazione di un impianto fotovoltaico a livello residenziale è un desiderio che attrae moltissimi privati, ma spesso una tale iniziativa viene rimandata perché si è un po’ spaventati dalla complessità dell’intervento, dalla spese eccessiva, dalle sue implicazioni burocratiche o, ancora, perché si vive in condominio e non si ha a disposizione sufficiente spazio per l’installazione di un impianto domestico “tradizionale”.
Indipendentemente dalla situazione di ognuno, se si desidera produrre energia green e risparmiare sulle bollette, senza grossi investimenti, senza richiedere autorizzazioni, anche in appartamento, da oggi si può, grazie al mini impianto fotovoltaico da balcone o da giardino.
Ovviamente il mini impianto fotovoltaico non garantisce l’autosufficienza energetica, come del resto non è garantito nemmeno da impianti “più grandi” ma potrà aiutare ad ottimizzare i consumi domestici, garantendo comunque risparmi anche fino al 15 – 20% sulla bolletta dell’energia elettrica per una famiglia media.
In questo articolo scopriremo quali sono le sue caratteristiche e fino a che punto ne è consigliato l’utilizzo.
Fotovoltaico da Balcone: facciamo chiarezza su nomi e tipologie
Prima di addentrarci più nel dettaglio dei vantaggi e dei risparmi per chi installa questa tipologia di impianti, facciamo subito alcune precisazioni, che saranno fondamentali per destreggiarsi tra i vari dispositivi e le varie proposte disponibili sul mercato.
In generale, si parla di fotovoltaico senza autorizzazioni per impianti di potenza inferiore a 800 W. Oltre tale soglia, l’impianto necessità di tutte le autorizzazioni “standard” (che sono state comunque ridotte con il recente decreto Energia, che ha finalmente equiparato l’intervento di installazione di un impianto fotovoltaico agli interventi di edilizia ordinaria).
Se l’impianto da balcone non può superare 800 W, è chiaro che sarà composto essenzialmente da 1 o 2 pannelli fotovoltaici al massimo.
Possiamo quindi fare questa ulteriore distinzione “tecnica”:
- si parla di Impianti Fotovoltaici da Balcone Plug and Play quando la potenza non supera 350 W
- si parla di Kit Fotovoltaici (da balcone, terrazzo o a terra) se la potenza è maggiore di 350 W e minore di 800 W
Pannello Plug&Play da Balcone < 350 W
Kit Fotovoltaico da Balcone < 800 W
Tutti gli impianti di potenza inferiore a 800W prevedono solo una Comunicazione al distributore locale, senza approvazione, e nel caso di impianto Plug&Play tale comunicazione è ancora più semplice, come abbiamo spiegato in questo approfondimento sulla comunicazione unica.
Impianto fotovoltaico da balcone: Pro e Contro
I kit fotovoltaici da balcone, quindi, sono essenzialmente composti da 1 o 2 pannelli solari fotovoltaici, dotati di un inverter integrato che consente di trasformare la corrente continua prodotta dal pannello in correnta alternata utilizzabile dagli elettrodomestici.
Oltre al pannello e all’inverter, viene fornita solitamente una struttura di fissaggio, in base alle esigenze di installazione, e per iniziare a produrre e autoconsumare energia è sufficiente collegare la spina all’impianto di casa.
Le dimensioni ridotte del pannello fotovoltaico da balcone lasciano intuire, fin da subito, i pregi ed i limiti di quest’idea.
Tra i vantaggi, vanno sicuramente sottolineati la grande versatilità, offerta dal suo scarso ingombro, dalla facile mobilità e dall’assenza di autorizzazioni amministrative all’installazione.
Tra i “contro”, ovviamente, va indicata al primo posto la limitata quantità di energia elettrica che si può produrre. Attenzione però: l’aspetto quantitativo va valutato in relazione allo scopo che si intende raggiungere con questo piccolo impianto.
Se desiderate, infatti, dare un taglio deciso alla vostra bolletta dell’energia elettrica e dire addio al contatore Enel, non è certo questo l’impianto che fa per voi e dovreste orientarvi su un impianto fotovoltaico da almeno 3 kWh, magari dotato di accumulo.
Ma, se non vogliamo caricare di responsabilità l’impianto da balcone e intendiamo considerarlo semplicemente un valido aiuto per ottimizzare i consumi domestici, risparmiare sulle bollette, metterci al riparo da eventuali fenomeni di black-out e contribuire a ridurre le emissioni inquinanti producendo energia rinnovabile, allora ecco che il piccolo impianto fotovoltaico da balcone si rivela un ottimo investimento, perchè è in grado di produrre energia elettrica e quindi garantire un risparmio anche fino al 20% delle bollette.
Il sistema è conforme ai requisiti normativi?
Se l’impianto fotovoltaico viene venduto con le certificazioni previste dalla legge e viene installato così come prescritto dal manuale d’uso e dalle indicazioni del distributore locale di energia elettrica, allora il fotovoltaico da balcone è assolutamente conforme e a norma.
Ricordiamo che le certificazioni devono essere obbligatoriamente allegate nella Comunicazione unica da inviare al distributore, per cui è assolutamente raccomandato acquistare solo prodotti realmente a norma e forniti di tutta la documentazione in regola con i requisiti di legge.
Le certificazioni, inoltre, rappresentano un’ulteriore garanzia alla durata del prodotto e della sua produttività. Dispositivi sprovvisti di certificazioni potrebbero non garantire la resa e, soprattutto, possono rappresentare un pericolo per l’impianto elettrico domestico.
Costi e rendimento dell’impianto ‘da balcone’
Un mini impianto fotovoltaico plug and play da balcone ha dei costi molto contenuti rispetto ad un impianto “tradizionale” di potenza elevata, anche perché viene meno l’installazione da parte di tecnici e, soprattutto, non si devono fare complesse installazioni su tetti o superfici con pericolo di caduta.
Grazie alle staffe in dotazione e al cavo con la spina, chi acquista un impianto di questo tipo può effettuare in autonomia tutta la procedura di installazione e occuparsi, sempre in autonomia, anche della Comunicazione unica al distributore locale.
Solo nel caso di impianti con potenza > 350 W e < 800 W è richiesta la supervisione di un elettricista per garantire che la presa di corrente sia idonea a supportare il carico elettrico.
Detto questo, i prezzi di un impianto fotovoltaico da balcone sono, orientativamente:
- dai 550 ai 700 euro per un pannello fotovoltaico plug&play con potenza pari a 300 W circa
- dai 1.100 ai 1.400 euro per un mini kit fotovoltaico con potenza di 600 W circa
Incentivi fiscali al 50%
E’ fondamentale ricordare che anche gli impianti fotovoltaici plug and play e i mini kit fotovoltaici da balcone possono beneficiare delle detrazioni fiscali, a patto di effettuare il pagamento con bonifico bancario “parlante”.
Visto il costo contenuto, lo sconto in fattura è sempre sconsigliato, mentre conviene sicuramente portare direttamente in detrazione il 50% della spesa nella propria dichiarazione dei redditi, in modo da massimizzare i benefici e ridurre i costi di gestione associati alla pratica di cessione del credito.
Rendimento dell’impianto da balcone
In base alle nostre stime, abbiamo calcolato che, se il pannello viene installato con esposizione e inclinazione ottimali, la produttività può essere la seguente (con lievissime variazioni tra nord e sud italia, nell’ordine del +/- 10%):
Tipologia Impianto | Potenza | Produzione annua kWh | Risparmio sulle bollette della famiglia media italiana |
Plug&Play | 300 W | 450 kWh | 15% |
Mini Fotovoltaico | 600 W | 900 kWh | 30% |
La stima del risparmio è calcolata supponendo di riuscire ad autoconsumare tutta l’energia prodotta dai pannelli durante le ore di esposizione solare. La corrente prodotta in eccesso in questa tipologia di impianti, infatti, viene immessa in rete senza alcun corrispettivo di scambio sul posto. Dunque, l’energia non autoconsumata viene immessa gratis in rete, a beneficio comunque della rete nazionale, che per ogni kWh prodotto da energia rinnovabile non dovrà attingere ad un kWh prodotto da carburanti fossili.
Utilizzi consigliati
Così inquadrate le caratteristiche dell’impianto fotovoltaico da balcone, cerchiamo di capire quali possono essere le applicazioni più indicate per valorizzarne meglio le caratteristiche.
Un mini impianto fotovoltaico da balcone, sia esso plug and play o meno, è raccomandato a chi ha consumi energetici concentrati soprattutto in fascia F1. In ogni caso, nel momento in cui si effettua questo tipo di investimento, si consiglia di utilizzare gli elettrodomestici energivori (lavatrice, lavastoviglie, condizionatori), anche mediante programmazione con i timer, durante le ore di esposizione solare.
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Laureato in Economia e Commercio presso l’università La Sapienza di Roma. Attualmente Responsabile del Back Office di Abbassalebollette dopo una ventennale esperienza nel campo dell’energia e nella gestione di reti di installatori.
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19 Commenti su “Fotovoltaico da Balcone Plug&Play: Costi e Vantaggi”
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23 Maggio 2023 alle 16:35
Dario:
Buongiorno, sono in procinto di acquistare uno scalda acqua a pompa di calore che dovrebbe consumare circa 700w se non interviene la resistenza ausiliaria, vorrei sapere se, installando un kit fv da balcone riuscirei a sopperire alla spesa in bolletta. Se la Vs risposta fosse positiva, potrei utilizzare il kit fv solo per alimentare lo scalda acqua? Grazie!!!
30 Ottobre 2023 alle 8:15
Ciao Dario,
acquistando un kit da 740 W (qui trovi i nostri kit fotovoltaici da balcone da 740 W in offerta) dovresti compensare egregiamente il consumo dello scaldacqua, cercando ovviamente di gestirlo in modo da avviare l’accensione e il riscaldamento dell’acqua durante le ore di esposizione solare (lo si accende il giorno per avere acqua calda la sera).
Lo Staff di Abbassalebollette.it
5 Novembre 2022 alle 12:53
Un apparecchio che produce elettricità con la spina? Da inserire in una presa con il 50% di probabilità di sbagliare la polarità e fare un bel cortocircuito, che alimenta l’impianto a valle del “salvavita”. Detto così direi che viola parecchie norme sulla sicurezza e dubito possa essere certificato
8 Novembre 2022 alle 7:00
Ciao Andrea,
il tuo commento, che magari rappresenta anche il dubbio di altri lettori, ci fa capire che magari la nostra spiegazione del funzionamento del sistema è stata carente, per cui proviamo a fare ulteriore chiarezza.
Come abbiamo spiegato in questo approfondimento sulla corrente, nell’impianto domestico l’elettricità viene erogata con la cosiddetta modalità “alternata”, ovvero con un cambio costante e continuo di polarità, seguendo un’onda di tipo sinusoidale. In breve, la corrente oscilla continuamente tra +230 V e -230 V, con una frequenza altissima (esattamente 50 Hz). Per questa ragione non esistono, in casa, spine con polarità, dunque nessuno inserisce la spina con il lato positivo verso l’alto o il basso, perché, di fatto, i due poli si invertono costantemente. Gli elettrodomestici che hanno bisogno di corrente continua per funzionare, effettuano una trasformazione mediante un trasformatore.
Il pannello fotovoltaico, come sappiamo, produce corrente continua e, in nessun caso, potrebbe essere collegato direttamente alla rete elettrica domestica (indipendentemente dalla polarità), perché ne verrebbe danneggiato. I Pannelli solari Plug&Play, dunque, sono dotati di un micro inverter integrato, che si trova tra il pannello e la presa di corrente da inserire nel circuito di casa. Il compito dell’inverter è proprio quello di prendere la corrente continua fornita dal pannello e trasformarla in corrente alternata a 230 V e 50 Hz, in modo che possa essere fatta fluire nell’impianto di casa, in cui tutti gli elettrodomestici usano questa modalità.
Chiarito questo primo aspetto (che esclude categoricamente “un bel cortocircuito” anche in caso di mani inesperte), veniamo al tema della sicurezza.
Come indicato nella scheda tecnica di tutti i pannelli plug and play presenti sul nostro eshop, la normativa prevede che la presa a cui è collegato il pannello rispetti la normativa CEI 0-21, ovvero che la presa sia collegata direttamente al quadro elettrico, senza avere altri carichi sulla linea. Tale indicazione, diventa requisito necessario per kit “plug and play” di potenza > 350 W e < 800 W (tecnicamente, nella normativa non si parla più di Plug & Play, ma di impianti con potenza inferiore ad 800 W), con la necessità di far certificare da un elettricista l'impianto per completare la comunicazione unica al distributore. Fatta questa spiegazione più dettagliata, vogliamo sottolineare un altro elemento non di poco conto. In caso di distacco della corrente (sia esso causato dalla rete, quindi dal contatore, o dal salvavita), l’inverter entra in blocco e smette di far fluire la corrente nell’impianto domestico, in quanto è assente una tensione di base per consentire alla corrente di fluire. Dunque, in caso di distacco da parte del salvavita, il pannello non immette corrente nell’impianto. Di sicuro, il rispetto della normativa e l’utilizzo di una linea dedicata e riconoscibile, offre maggiori garanzie di sicurezza.
Concludiamo dicendo che gli impianti di questa tipologia sono assolutamente certificati e le procedure di collegamento alla rete sono normate ed è obbligatorio comunicare al distributore il collegamento di tale impianto, per fare le dovute verifiche sul contatore.
Lo Staff di Abbassalebollette.it
4 Ottobre 2022 alle 20:55
Buona sera, la cosa che non mi convince del fotovoltaico plug-in è l’ eventuale immissione in rete dell’esubero di energia prodotta, è noto nfatti come senza “scambio sul posto” ed relativa pratica enel con installazione del contatore di produzione il normale contatore domestico non sia in grado di capire se il flusso di energia sia in immissione o in prelievo.Alla luce di questo non trascurabile aspetto mi chiedo? Ma tutta l’energia immessa quando non viene consumata non diventerebbe un costo per l’utente?
5 Ottobre 2022 alle 8:04
Ciao Aldo,
abbiamo già chiarito questo aspetto in altri approfondimenti. I nuovi contatori elettronici sono tutti bidirezionali e sono assolutamente in grado di effettuare la distinzione tra corrente prelevata e corrente immessa in rete. Qualora il contatore non fosse bidirezionale, sarebbe il distributore di rete a dover intervenire per sostituirlo e aggiornarlo. Tale verifica viene fatta dal distributore (nel termine obbligatorio di 10 gg) a seguito dell’unico adempimento necessario per chi installa questi impianti: la Comunicazione Unica ARERA al distributore, che può essere fatta online nella maggior parte dei casi.
L’unico requisito per fare la comunicazione unica è quello di avere le certificazioni degli impianti, che devono dunque essere a norma. Chi non ha impianti a norma e non effettua la comunicazione, non riceve la verifica dal distributore e, dunque, corre il pericolo dell’errata contabilizzazione.
La comunicazione unica richiede pochi minuti di tempo e i nostri esperti aiutano i clienti che acquistano un impianto Plug and Play dal nostro eshop a predisporre e compilare la domanda per avere un impianto completamente a norma e funzionante.
Infine, un impianto a norma consente di accedere anche alle detrazioni fiscali del 50% (effettuando il pagamento con Bonifico bancario per detrazioni fiscali), ottenendo un ulteriore risparmio sulla dichiarazione dei redditi.
Per qualunque informazione aggiuntiva, puoi chiamarci allo 06 90202514 (lun-ven 9:00-18:00).
Lo Staff di Abbassalebollette.it
2 Settembre 2022 alle 11:01
Buongiorno,
io ho una casa nuova, dove tutto funziona ad elettricità, dal riscaldamento a pompa di calore al piano ad induzione per cucinare. Ho pertanto un contantore da 6KW e in inverno consumo anche 950KW al mese. Avrebbe senso questa soluzione o è troppo sottodimesionata per le mie esigenze.
Grazie mille
6 Settembre 2022 alle 6:58
Ciao Ilaria,
visti i tuoi consumi elettrici, che sono certamente molto oltre la norma, la soluzione ideale sarebbe un impianto fotovoltaico “tradizionale”, con un taglio di almeno 6 kWp di potenza installata, a cui abbinare una batteria di accumulo per sfruttare al massimo l’autoconsumo in inverno (per richiedere un preventivo gratuito e senza impegno, clicca qui).
Se il fotovoltaico “tradizionale” non è possibile, un kit micro fotovoltaico, magari composto da due pannelli con potenza < 800 W (qui trovi alcuni modelli di kit fotovoltaici da balcone) possono consenntire una produzione annua fino ad 800 kWh, che rappresentano comunque un buon risparmio (se si riesce a massimizzare l’autoconsumo). Con le quotazioni energetiche attuali, il kit da balcone si ripaga mediamente in 2/3 anni, consentendo poi risparmi negli anni successivi.
Per maggiori dettaglii, puoi anche parlare telefonicamente con un nostro esperto, chiamandoci allo 06 90202514.
Lo Staff di Abbassalebollette.it
26 Agosto 2022 alle 9:57
è possibile associare un’installazione di accumulo per gli impianti di fotovoltaico da balcone? (quindi parlo di impianti uguali o inferiori a 800W)
26 Agosto 2022 alle 15:42
Ciao Gianluca,
attualmente la normativa lo vieta, per cui, a rigor di legge, l’installazione di un accumulatore per impianti con potenza inferiore ad 800 W non è possibile. Allo stato attuale non ci sembrano essere neanche modifiche imminenti alla normativa, ma speriamo che venga sbloccata anche tale possibilità, in modo da massimizzare l’autoconsumo e, dunque, i benefici di un micro fotovoltaico da appartamento.
Lo Staff di Abbassalebollette.it
11 Luglio 2022 alle 16:37
Buon pomeriggio.
Vi rendete conto di quello che avete scritto?!
1) Il tanto decantato sul web Pyppy era prodotto realizzato (se mai lo è stato veramente) da un’azienda di Orbassano che non esiste più e che indicava come sito questo: ri-ambientando.com … cliccate pure, salta fuori un sito cinese;
2) Scrivete illustrando il Pippy carrellino: “I modelli in vendita hanno una potenza che va dai 1,2 kW ai 2,4kW ; in quest’ultima versione, il costo si aggira intorno ai € 1.500…”. Ebbene, come sapete benissimo, 1kWp di potenza richiede, oggi e nella migliore delle ipotesi, circa 5mq di pannelli… altro che il carrellino mostrato.
Per piacere, siete un sito serio, togliete di mezzo queste fregnacce che ci rimettete di reputazione e basta.
Parola di installatore di fotovoltaico da oltre 20 anni.
Cordiali saluti.
Roberto B.
11 Luglio 2022 alle 16:42
Ciao Roberto,
hai perfettamente ragione e, proprio in queste ore, stiamo pubblicando un aggiornamento di questo contenuto, ormai obsoleto. Ripassa tra qualche ora o domattina a visitare questa pagina e troverai contenuti nuovi, veritieri e, soprattutto, aggiornati sul tema Fotovoltaico da balcone.
Lo Staff di Abbassalebollette.it
31 Maggio 2022 alle 12:08
Buongiorno, ho una domanda particolare.
Ho da circa 10 anni un impianto fotovoltaico da 3Kw con scambio sul posto e incentivi relativi al quinto conto energia.
Sarei interessato ad installare un ulteriore impianto plug and play da 1kWp.
Ma mi nasce il dubbio, avendo il contatore d’immissione per il GSe, molto probabilmente nelle ore di maggior produzione, immetterei in rete l’ulteriore Kw installato.
Come verrà considerato tutto ciò dal GSe stesso?
Vi ringrazio anticipatamente per la risposta.
Nicola
31 Maggio 2022 alle 13:46
Ciao Nicola,
l’installazione di un ulteriore impianto, seppur plug and play, rappresenterebbe comunque una variazione dell’impianto attualmente esistente (una sorta di Repowering), per cui sarebbe necessaria la conformità dell’impianto nuovo e l’invio de3lla comunicazione al GSE.
Lo Staff di Abbassalebollette.it
16 Aprile 2022 alle 14:31
nel mio balcone potrei istallare 6 pannelli da 60×1200 vorrei sapere quanti kw otterei considerando che e esposto al sole almeno per 8 ore al giorno
2 Maggio 2022 alle 8:45
Ciao Giovanni Battista,
la produttività dei pannelli dipende da svariati fattori, alcuni costruttivi (quindi potenza al mq) altri ambientali e di installazione (inclinazione, ombreggiature, temperatura). Prima di addentrarci su un calcolo più tecnico, ricordiamo che i “pannelli da balcone” non possono superare la soglia di 1kWp di installato. Oltre tale limite, bisogna effettuare la procedura “standard” di allaccio, comunicando al GSE l’installazione (e richiedendo tutte le autorizzazioni necessarie in ottempranza delle leggi nazionali e, soprattutto, locali vigenti – es: vincoli ambientali, ecc).
Visto e considerato che il taglio medio dei pannelli da balcone oscilla tra i 300 W e i 400 W di potenza erogabile, non potresti installare, senza autorizzazioni, più di 2/3 pannelli. Se, viceversa, vuoi realizzare un impianto fotovoltaico completo, con cessione dell’energia in rete e magari installazione di accumulo per massimizzare l’autoconsumo, ti suggeriamo di visitare la nostra sezione dedicata agli impianti fotovoltaici.
Lo Staff di Abbassalebollette.it
19 Giugno 2020 alle 16:05
Navigando in internet ho trovato che esiste il fotovoltaico organico, questo è molto flessibile. Io abiti al secondo piano di un condominio i e mi piacerebbe poter mettere il fotovoltaico però ho solo due balconi, uno di 10 m. con il sole dall’alba alle 11,30 ed uno di 5 m. col sole dalle 12 al tramonto.
Vorrei sapere se con questi pannelli che a quanto credo si potrebbero installare anche nel sottobalcone dell’appartamento di sopra. Mi occorrerebbe dai 3 ai 4 KW per eliminare il contratto ENEL
Grazie della vostra risposta
22 Giugno 2020 alle 9:10
Ciao Danilo,
ogni prodotto che non raggiunge una produzione in grande scala non è conveniente e non ripaga l’investimento fatto. Al contrario se si adottano i pannello fotovoltaici di uso comune, che in questi anni, sono stati migliorati grazie alla ricerca e sviluppo, oggi sono prodotti molto performanti. Per quanto l’installazione, ogni tipologia di casa ha una sua disposizione e solo con un sopralluogo di un tecnico specializzato si può decidere dove installarli. Ti auguriamo una buona giornata.
Staff Abbassalebollette.it
7 Ottobre 2019 alle 8:19
articolo chiaro. grazie